Il Molise delle imprese. Confcommercio apre l’obiettivo sul territorio regionale
Un caffè con Antonella Camardo
L’imprenditrice racconta la storia di una grande torrefazione di famiglia
Azienda a dimensione familiare, elevati standard tecnologici, qualità del prodotto, estrema attenzione all’impatto ambientale. Dal 1951 quattro generazioni della famiglia Camardo hanno costruito con orgoglio e abnegazione una salda impresa (oggi quasi a guida femminile), fiore all’occhiello del settore agroalimentare regionale, grazie alla produzione, esportazione e al consumo delle sue miscele apprezzate nei bar e dagli amanti della moka in tutto il mondo. Un mondo che Confcommercio Molise apprezza, tutela e promuove attraverso il costante sostegno ai suoi associati in ogni fase, partendo dalla formazione, contribuendo a saldare un rapporto storico che, soprattutto in questo momento, merita di essere raccontato.
Con entusiasmo Antonella Camardo, responsabile area marketing dell’azienda ci accoglie negli eleganti spazi di Via Bartolomeo Camardo, zona industriale di Campobasso (distribuiti su una superficie di 20mila metri quadri) per raccontare l’epopea del nonno Bartolomeo quando, durante un viaggio in Sud America nel 1948, si avvicina al mondo del caffè. Al suo rientro in Italia, apre la “Bottega del Caffè” in Via Campo Marzio a Roma, per poi realizzare tre anni dopo il suo sogno in Molise.
“Quello che desideriamo costruire in questa azienda – esordisce l’imprenditrice – è un clima familiare, sereno e di condivisione di valori con i nostri clienti, collaboratori e dipendenti che sentiamo parte del nostro vivere quotidiano aziendale e dei nostri successi.”
E riguardo al suo ruolo in azienda e a quello delle nuove leve ci rivela: “La mia vocazione è quella del marketing e in azienda ricopro principalmente questo ruolo, in realtà poi nel quotidiano, il management femminile, io, mia sorella Alessandra e mia cugina Cinzia, viaggiamo un po’ in tutti i reparti e condivide scelte, decisioni successi sotto la guida instancabile del nostro capitano di bordo, mio padre Giuseppe, e nel ricordo di mio zio Felice, i due pilastri a cui dobbiamo tutta la nostro conoscenza ed esperienza”.
Una storia di famiglia quella dei Camardo nel Molise che vede gli eredi di Bartolomeo, Giuseppe e Felice tra i primi all’inizio degli anni ’70 in Italia a esportare il caffè tostato e miscelato all’italiana verso i mercati dell’Australia, del Canada e degli Stati Uniti, grazie alla presenza di impianti all’avanguardia e all’esperienza industriale di famiglia.
La scelta della materia prima arriva dalle analisi condotte sul caffè verde nelle fazendas dei paesi di origine del caffè, primo tra tutti il Brasile, per essere trasportata da Trieste, primo polo di sbarco del caffè crudo, fino a Campobasso. Un problema di costi – riflettiamo insieme – che può essere superato soprattutto dalle imprese del medio Molise attraverso l’attivazione di un trasporto ferroviario merci più agile e meno costoso.
“Grandissima attenzione alla selezione del prodotto – continua – durante tutte le fasi del processo di lavorazione per assicurare la massima qualità al cliente finale, certificata anche dal nostro team di assaggiatori ufficiali di caffè e da impianti tecnologi all’avanguardia”.
Ma Camardo oltre alla qualità del suo prodotto ha guardato oltre, quando nel 1996 è stata tra le prime aziende in Italia a credere in un nuovo prodotto, facile e veloce, il monoporzionato in cialda E.S.E. Un successo che ha portato a fare continui e progressivi investimenti nel settore, tanto da garantire al consumatore l’intera tracciabilità del prodotto attraverso la produzione di cialde e capsule compostabili direttamente in azienda.
“Il nostro caffè viene apprezzato molto, oltre che nelle caffetterie anche nelle pasticcerie e gelaterie. Non a caso Caffè Camardo già da molti anni è partner ufficiale del Sigep Gelato d’Oro, riconosciuto come uno degli eventi internazionali più rilevanti del settore. Vogliamo continuare ad offrire ai nostri consumatori un prodotto di prima qualità attraverso quello che sappiamo fare meglio: l’accurata selezione delle materie prime, la creazione di blend , gli investimenti in processi produttivi innovativi e attraverso i riconoscimenti in qualità ottenuto dagli enti certificatori più accreditati”.
E’ un racconto efficace e orgoglioso quello di Antonella Camardo, quando ci mostra ancor di più la linea delle miscele dedicate alle bellezze del Molise con un caffè certificato biologico e dalle caratteristiche organolettiche tutte da scoprire: “Qui c’è il momento dell’acqua dedicato ai trabucchi sulla costa, qui invece il viaggio sulla terra dei tratturi, e poi l’aria con la bellezza delle nostre montagne e un pregiato caffè d’altura, infine la miscela dedicata al fuoco con le tradizioni della nostra regione.”
La sostenibilità e l’impatto energetico è parte integrante della storia aziendale. “L’intero fabbisogno energetico – ci svela Antonella – viene soddisfatto dal nostro impianto fotovoltaico installato alla fine del 2009 sul tetto dello stabilimento, frutto dell’intuito di mio padre e della sua vocazione verso l’innovazione tecnologica che speriamo continui a vivere in noi”.
C’è poi l’impegno sociale nello sport e nella cultura da parte di Caffè Camardo, come il sostegno a tante iniziative sportive del territorio rivolte principalmente ai giovani, insieme alla promozione di iniziative culturali. “Tra cui una in particolare a cui teniamo molto – conclude Antonella – lo spettacolo teatrale “Io sono tempesta” tutto molisano dedicato a Giacomo Matteotti. E poi ci sono i progetti di solidarietà, uno degli ultimi vede il coinvolgimento della casa Circondariale di Larino con la creazione di originali borse shopping realizzate con il riciclo dei sacchi di juta del caffè verde marchiati Caffè Camardo”.
Si legge concretezza nelle parole e negli sguardi di Antonella Camardo, supportata dalle spalle vigorose di una famiglia che dal dopoguerra ad oggi ha fatto impresa in questa regione, attraverso un marchio e un prodotto riconosciuto e apprezzato in Italia e nel mondo. Un mondo che, dopo crisi economiche vecchie e attuali, insieme al supporto e alla forza di una grande organizzazione come Confcommercio, intende guardare al futuro con fiducia e rinnovata voglia di ripartire verso nuove sfide.