Il nostro tessuto produttivo è prevalentemente composto da imprese di piccole e medie dimensioni la cui proprietà è riconducibile ad una famiglia, ai cui membri è affidata anche l’attività gestionale. La maggior parte di esse sarà costretta ad affrontare il problema del ricambio generazionale. Un passaggio difficile, talora traumatico, a causa non solo della struttura dell’impresa, ma anche dell’atteggiamento dei soggetti coinvolti.
Confcommercio Molise, insieme al team di esperti del Centro Clinico Psicologico GEA, affronterà l’argomento in un seminario che coinvolgerà imprenditori e psicologi, in programma il prossimo 4 maggio presso la sede confederale di Campobasso.
“Abbiamo ritenuto utile approfondire la tematica – afferma il direttore Confcommercio Irene Tartaglia – poiché proprio per la sua complessità, nella maggior parte dei casi, induce a rinviare il problema, unitamente all’atteggiamento del soggetto economico che, sovente, per cultura o ragioni psicologiche, tenta di procrastinare qualunque decisione in merito. Il passaggio generazionale rappresenta, un momento estremamente critico nella vita dell’impresa; soprattutto nelle piccole realtà come le nostre, il successo imprenditoriale appare strettamente legato alla figura dell’imprenditore-fondatore. L’impresa, infatti, almeno nelle intenzioni del fondatore, sarebbe destinata ad essere trasmessa alle generazioni successive, i cui componenti, a loro volta, dovrebbero diventare proprietari e responsabili della gestione d’impresa”.
In riferimento all’impresa familiare italiana la letteratura ha posto in evidenza come circa l’80% degli imprenditori considerano il passaggio generazionale un fenomeno gestibile con notevoli difficoltà o, addirittura, impossibile da gestire. È significativo sottolineare quanto il ricambio generazionale rappresenti una problematica che non deve essere trascurata o affrontata all’ultimo momento. Non è solo un problema economico o di mera successione al vertice dell’impresa; invero, le dinamiche che vengono coinvolte scaturiscono dalla cultura aziendale, dai valori imprenditoriali, dalla relazione padre/madre-figlio/figlia, dalla conflittualità che può sorgere tra tali figure.
“Il mondo delle imprese familiari è portatore di una immensa eredità che coinvolge la famiglia e l’azienda; esso, infatti, è caratterizzato dalla presenza di valori e di una cultura imprenditoriale che vengono trasmessi di generazione in generazione. Il seminario del 4 maggio – conclude Tartaglia – è un modo per affrontare il tema, in un momento storico unico come quello che stiamo vivendo, per provare a dare conoscenza e consapevolezza ai tanti imprenditori e imprenditrici che si trovano coraggiosamente coinvolti in queste dinamiche”.