Con il decreto Milleproroghe approvato dal Consiglio dei Ministri slitta di tre mesi il termine entro il quale le imprese devono stipulare una polizza assicurativa contro il rischio di catastrofi naturali. L’adempimento aziendale, introdotto dalla Legge di Bilancio dello scorso anno, non è mai divenuto operativo perché non è mai stato pubblicato il decreto attuativo, fermato dai rilievi del Consiglio di Stato.
Risultato: in attesa che entri in vigore il provvedimento attuativo, il Milleproroghe il Governo concede alle imprese uno slittamento di 90 giorni rispetto all’emanazione del decreto (in linea con le richieste del CdS), atteso entro fine 2024 e quindi con il nuovo spostato a fine marzo 2025.
L’obbligo di polizze catastrofali per le imprese
L’obbligo di stipulare una polizza assicurativa contro le catastrofi naturali è contenuto nei commi 101 e seguenti della Manovra 2024. Riguarda le imprese con sede legale o stabile organizzazione in Italia, «a copertura dei danni direttamente cagionati a terreni, fabbricati, impianti, macchinari e attrezzature industriali e commerciali, iscritti a bilancio, da calamità naturali ed eventi catastrofali verificatisi sul territorio nazionale. Per eventi da assicurare si intendono i sismi, le alluvioni, le frane, le inondazioni e le esondazioni».
Obbligo assicurazione climatica per le imprese
Cosa dovrà indicare il decreto attuativo
Le modalità attuative vanno definite con decreto dei ministeri delle Finanze e delle Imprese, in realtà il provvedimento è stato approvato nei mesi scorsi ma come detto il Consiglio di Stato ha chiesto una serie di modifiche. In base alle anticipazioni fornite dallo stesso MIMIT, il decreto definisce con maggior precisione la platea delle imprese coinvolte, le tipologie di danni e gli eventi catastrofali, prevedendo che i premi siano proporzionati al rischio tenendo conto delle peculiarità del territorio e della vulnerabilità dei beni assicurati, e istituendo una convenzione con SACE per la riassicurazione del rischio delle compagnie.
Cosa comporta il mancato adeguamento all’obbligo
Le imprese che non si adegueranno per tempo al nuovo obbligo di assicurazione, che con il Milleproroghe slitta a fine marzo 2025, verranno penalizzate nell’assegnazione di contributi, sovvenzioni o agevolazioni di carattere finanziario a valere su risorse pubbliche, anche con riferimento a quelle previste in occasione di eventi calamitosi e catastrofali.