Pubblichiamo il nuovo “Protocollo Quadro per la legalità e la sicurezza delle imprese” sottoscritto da Confcommercio con il Ministero dell’Interno. Il protocollo, che si pone nell’ambito dell’ormai consolidato percorso di collaborazione della Confederazione con Istituzioni e Forze dell’ordine, è finalizzato a realizzare iniziative congiunte volte a prevenire, contrastare e reprimere qualsiasi tipo di infiltrazione della criminalità organizzata nel mercato e di fenomeno criminale che limiti la libertà economica delle imprese, nonché a garantire un contesto sicuro per gli imprenditori del settore, i loro collaboratori, familiari, dipendenti, clienti e fornitori.
In particolare, quale elemento di novità, segnaliamo l’articolo 4 del nuovo Protocollo, recante gli “Impegni delle imprese ai fini del rating di legalità”. Una disposizione con la quale si è inteso dare una risposta ad una esigenza manifestata da più parti del nostro Sistema: consentire alle imprese associate a qualsiasi livello – che abbiano i requisiti richiesti dalla normativa vigente – di poter godere della possibilità di un incremento di punteggio nell’ambito del procedimento di attribuzione del rating di legalità da parte dell’AGCM (Autorità garante per la concorrenza e il mercato).
IL RATING DI LEGALITÀ
Il rating di legalità è uno strumento introdotto nel 2012 – art. 5 ter del decreto legge 29/2012 – al fine di promuovere l’introduzione di principi etici nei comportamenti aziendali, che si sostanzia in un riconoscimento – misurato in “stellette” – indicativo del rispetto di standard di legalità da parte delle imprese, rilasciato dall’AGCM (Autorità Garante della Concorrenza e del mercato) a seguito di istanza del soggetto interessato. Alla attribuzione del rating l’ordinamento ricollega vantaggi, tra l’altro, in sede di accesso al credito bancario, concessione di finanziamenti pubblici e procedure di affidamento dei contratti pubblici.
Possono fare domanda per ottenere il rating di legalità le imprese (sia in forma individuale che collettiva) che soddisfino cumulativamente i seguenti requisiti di accesso:
- sede operativa in Italia;
- fatturato minimo di due milioni di euro nell’esercizio chiuso nell’anno precedente a quello della domanda;
- iscrizione nel registro delle imprese da almeno due anni alla data della domanda;
rispetto degli altri requisiti sostanziali richiesti dal Regolamento attuativo in materia di Rating di Legalità adottato dall’AGCM con delibera n. 27165 del 15 maggio 2018.
Ai fini del rilascio del rating di legalità è necessario che l’impresa rispetti tutti i requisiti di attribuzione individuati nell’articolo 2 del suddetto Regolamento dell’AGCM, in presenza dei quali matura il diritto al punteggio base.
Tale punteggio base viene incrementato al ricorrere di alcune condizioni, tra le quali è espressamente prevista “l’adesione ai protocolli di legalità finalizzati a prevenire e contrastare le infiltrazioni della criminalità organizzata nell’economia legale, sottoscritti dal Ministero dell’interno e dalle Prefetture con le associazioni imprenditoriali e di categoria”(art. 3, comma 2, lett. a) del Regolamento).
A tal fine le imprese associate a qualsiasi livello del sistema confederale che intendono aderire al presente Protocollo ai fini del procedimento di attribuzione del rating di legalità da parte dell’AGCM sono tenute a formalizzare la propria adesione con deliberazione da parte dell’organo dotato di poteri di gestione e/o direzione (art. 4, comma 1 del Protocollo).
A decorrere dalla data di adozione della suddetta delibera di adesione al Protocollo, l’impresa, ai sensi dell’art. 4 comma 2, si impegna a:
- adottare specifiche misure organizzative per prevenire e contrastare i fenomeni di illegalità, corruzione e infiltrazioni mafiose, anche attraverso il ricorso a codici di condotta o di autoregolamentazione finalizzati a garantire la trasparenza nei rapporti con la P.A. nonché una scelta responsabile dei propri partners commerciali, subappaltatori e fornitori;
- denunciare alle autorità pubbliche competenti ogni illecita richiesta di denaro o altra utilità, ovvero offerta di protezione o estorsione avanzata nei propri confronti o nei confronti di propri rappresentanti o dipendenti;
- osservare le prescrizioni normative in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro e assicurare il pagamento delle retribuzioni, dei contributi previdenziali e assicurativi e delle ritenute fiscali relative ai propri dipendenti;
- ricorrere a sistemi idonei a garantire la tracciabilità dei flussi finanziari e dei pagamenti delle transazioni commerciali;
- non avvalersi, nell’ambito di procedure negoziali con la pubblica amministrazione, di forme di intermediazione o di rappresentanza indiretta per l’attribuzione di commesse o appalti.
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